lunedì 25 maggio 2015

#Tra me e me 3

Fatico per rimettere insieme i pezzi di una mente distrutta. In bilico tra la follia e la sanità. Ora sono io che decido, ora sono io che ho il controllo su di me. Ho ritrovato la libertà, ho ritrovato gli affetti che avevo perso, ho ritrovato quello che ero. Ma la felicità non dura mai quanto vorremmo e ora riesco a sentire che tutto sta andando nuovamente in pezzi.

mercoledì 6 agosto 2014

#Poesie 6

Voglio vivere nel tempo infinito di un abbraccio,
voglio abbeverarmi con le lacrime di gioia versate,
voglio nutrirmi con il sapore dell'affetto.

Che questi siano i mei unici desideri.

Voglio correre nella vastità del cielo,
voglio danzare sotto la neve più candida,
voglio sparire nel calore del tramonto.

Che questi siano i miei unici desideri.

Voglio smettere di guardare, e vedere,
voglio smettere di parlar,e e dire,
voglio smettere di esistere, e vivere.

martedì 3 giugno 2014

#Tra me e me 2

Ogni minuto una persona muore e una nasce.
Così ci piace credere.
Una vita finisce per farne iniziare un'altra.
La verità è che ogni minuto due persone muoiono e ogni due minuti una persona nasce.
Un'altra menzogna che ci diciamo per esorcizzare la paura della morte è che si tratta solo di una parte della vita. Se fosse così non sarebbe più la morte, ma una semplice fase che passa come l'infanzia o l'età adulta. Invece la morte non ha una fine: una volta che te ne sei andato non torni più indietro.
Come possiamo allora esorcizzare la paura?
Basterebbe evitare di caderci dentro. Non dobbiamo rovinarci la vita pensando alla nostra fine.
Chi ha perso una persona cara non è in grado di spiegare bene cosa si prova quando lo si scopre. In un attimo è come se il tuo cuore si fermasse, come se l'affetto di quella persona fosse l'unica cosa che potesse farlo funzionare. In alcuni casi il cuore accelera come per colmare il vuoto lasciato dalla persona scomparsa. In altri casi fa male e basta.
Cosa succede invece quando se ne va una persona che non conosciamo o che conosciamo di vista?
Il nostro cuore ne risente? Ci accorgiamo in qualche modo del vuoto che questa persona lascia sul nostro pianeta? E' possibile soffrire anche per la sua morte? Nella maggior arte dei casi no.
Uno sconosciuto è uno sconosciuto per sempre anche dopo la morte. Anche se non per tutti è così.
Alcuni se ne vanno silenziosamente, quasi in punta di piedi per non smuovere le acque, altri fanno più rumore. Nessuno di loro vuole lasciare il segno: semplicemente le persone scoprono il fatto e in un attimo si avvicinano alla persona scomparsa come se fosse stata loro amica. La maggior parte delle volte chi si fa notare sono i giovani. Un diciannovenne che viene investito o un quindicenne che muore di infarto.
Tutti lo vengono a sapere.
Chi era amico subito ne esce distrutto, la notizia si espande e in poche ore anche nei paesi vicini tutti senza rendersene conto lasciano un pensiero. Chi si sconvolge, chi piange, chi fa le condoglianze ad amici e parenti.
Ma alla fine tutta questa empatia si spegne. Non in tutti certo, ma la maggior parte se ne dimentica come se quei ragazzi o quei bambini non siano mai esistiti.
Questo non accade con le persone famose. Tutti si ricordano dei cantanti che sono morti, degli attori, dei registi, degli artisti. Non è giusto. Non è giusto mettere da parte persone che potevano essere nostri fratelli, sorelle, cugini, figli, genitori per delle persone che sono stampate su giornali e riviste.
I morti, soprattutto i più giovani, prima di finire bruscamente il loro percorso avevano un futuro.
Avevano una vita. Un filo sottile che purtroppo si è spezzato.
Chi continua a ricordarsi di loro può misurare la vita vissuta.
Minuti, momenti, coincidenze, sorrisi, esclamazioni, tazzine di caffè, lacrime, corse, giorni di scuola, rimpianti, amori e mille altre piccole cose possono essere usati per misurare una vita. Tutto quello che uno ha cominciato e mai finito, i traguardi raggiunti, i tramonti guardati, i baci ricevuti, l'amore donato, viaggi programmati, lezioni imparate, abbracci e pensieri.
Non dobbiamo dimenticare le persone più importanti: non dobbiamo dimenticare le persone che vivono intorno a noi.

Dedico questo mio insensato delirio a due ragazzi che purtroppo non ho mai conosciuto se non dopo la loro morte. Erano giovani e se ne sono andati in modi terribilmente ingiusti. La vita di uno è finita con uno schianto conto l'auto di un ubriaco e la vita dell'altro improvvisamente senza nessuna apparente ragione per un arresto cardiaco. Da quello che ho saputo su di loro sorridevano spesso e i loro sorrisi erano la cosa più preziosa per i loro cari. In molti li hanno pianti, ma molti li hanno dimenticati. Non scriverò i loro nomi, non mi sembra giusto nei loro confronti. Vi dico addio ragazzi, a voi e a tutti quelli che come voi hanno perso la vita senza la clemenza di una morte naturale, riposate in pace.

Fine,
Atena

mercoledì 21 maggio 2014

#Poesie 5


Solo il sangue placherà la mia sete, solo le urla mi porteranno il riposo, solo lo sguardo vacuo nei tuoi occhi mi darà la pace.